Modena molte volte viene associata alle Ferrari e al grande tenore Pavarotti. Negli ultimi anni anche lo chef Massimo Bottura ha attirato tanti turisti al suo ristorante nel centro di Modena. Ma questa città vanta una gloria molto più antica. Abitata già dagli Etruschi e dai Galli Boi, Mutina venne fondata dai Romani nel 183 a.C. in seguito alla costruzione della via Emilia che collegava Placentia (il posto di controllo sul fiume Po) ad Ariminum (il porto sul mare Adriatico) e che oggi divide a metà il centro della città.
Partendo da largo Porta Sant’Agostino si può iniziare la visita della via Emilia proprio dal Lapidario Romano che si trova nel Palazzo dei Musei, vero e proprio scrigno di tesori che contiene anche la Biblioteca Estense, la Gipsoteca e la Galleria Estense. Vi dice qualcosa questo superbo busto in marmo bianco?
Si tratta del busto del Duca Francesco I d’Este, opera del celebre scultore Bernini. Solo uno dei capolavori custoditi presso la Galleria Estense.
Proseguendo sulla via Emilia verso il cuore della città, si comincia ad intravedere la punta della Ghirlandina che svetta tra i palazzi del centro storico.
La via Emilia è costellata di negozi, bar e ristoranti, tantissimi edifici storici e monumenti che si possono ammirare durante la passeggiata.
E questo è lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi svoltando a destra verso il Duomo:
Il Duomo di Modena è tra i maggiori monumenti della cultura romanica in Europa, riconosciuto nel 1997 dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, assieme alla sua torre Ghirlandina e all’adiacente Piazza Grande. Il Duomo fu fondato il 9 giugno del 1099 per iniziativa delle varie classi sociali cittadine, come affermazione dei valori civici, culturali e religiosi della nascente Comunità. Dedicato a S. Maria Assunta, custodisce le spoglie di S. Geminiano, Vescovo e patrono di Modena morto nel 397. Il sepolcro del Santo vi fu trasferito nel 1106 da una precedente cattedrale. La consacrazione avvenne nel 1184. L’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo realizzarono la cattedrale in una sintesi fra la cultura antica e la nuova arte lombarda, creando un modello fondamentale per la civiltà romanica. Dalla fine del 1100 sino al Trecento il cantiere fu proseguito dai Maestri Campionesi, scultori e architetti lombardi provenienti da Campione. Il Duomo è ricco di opere straordinarie sia all’interno che all’esterno: dai bassorilievi di Wiligelmo che decorano la facciata, al gruppo scultoreo in terracotta denominato “La Madonna della pappa” che si trova nella cripta, opera del maestro Guido Mazzoni.
A fianco dell’abside del Duomo, si proietta verso l’alto la torre Ghirlandina, simbolo di Modena, con i suoi circa 90 metri d’altezza. Edificata come torre campanaria del Duomo, la Ghirlandina ha rivestito fin dalle sue origini un’importante funzione civica: il suono delle sue campane scandiva i tempi della vita della città. All’interno della torre è esposta una copia della Secchia Rapita, simbolo delle lotte tra modenesi e bolognesi. L’originale è custodita all’interno del Palazzo Comunale, che affaccia sulla stupenda Piazza Grande.
Il Palazzo comunale di Modena è costituito da un aggregato seicentesco di una serie di edifici sorti con funzioni diverse in epoca medioevale. Elemento unificante del fronte principale è il lungo porticato a colonne marmoree che scandisce con ritmo uniforme l’involucro esterno. Di fronte allo scalone d’entrata si trova la Preda Ringadora, un grosso masso rettangolare di marmo collocato a pochi metri dal porticato del Palazzo, che probabilmente apparteneva in origine a un antico edificio romano. In epoca medievale la Preda era utilizzata come palco per gli oratori, ma anche come luogo dove eseguire le sentenze di morte ed esporre cadaveri (affinché qualcuno potesse identificarli). All’interno del palazzo è degna di nota la suggestiva Sala del Fuoco, adorna di bellissimi dipinti, opera di Nicolò dell’Abate eseguiti nel 1546.
Proseguendo sulla via Emilia si può passeggiare sotto ai caratteristici portici fino ad arrivare al Largo Garibaldi dove si trova la Fontana dei due Fiumi e il Teatro Storchi.
Ovviamente vi ho solo accennato alcune cose che si possono vedere lungo la via Emilia. Per apprezzarla sul serio vi invito a contattarmi per prenotare un walking tour personalizzato.