Vi consiglio un borgo in provincia di Modena: Montegibbio

Vi consiglio un borgo in provincia di Modena: Montegibbio

Oggi vi parlo di un borgo molto piccolo, ma anche molto suggestivo: Montegibbio, che si trova sulle colline che circondano Sassuolo, in provincia di Modena. Amo molto questo borgo e il parco che lo abbraccia, ci ho passato l’infanzia quando abitavo a Sassuolo e anche ora ci vado spesso e sempre molto volentieri. Seguitemi in questa avventura e ve ne farò innamorare!

 

Partiamo con un po’ di storia

Il nome Montegibbio significa “monte gibboso”, cioè gobbo, proprio perché sorge sulla sommità di una collina. Le prime fortificazioni risalgono all’inizio del X secolo, quando i canonici della cattedrale di Parma si adoperarono per difendere i propri territori dalle scorrerie degli Ungari. Infatti proprio ai canonici parmensi si riferisce l’atto del 980 con cui l’imperatore Ottone II conferma loro tali possedimenti, prima testimonianza scritta relativa all’esistenza del Castellum de Monte Gibuli. Entrato all’interno dei vasti possedimenti di Bonifacio di Toscana e di sua figlia Matilde di Canossa, il castello di Montegibbio divenne parte di una cerchia di castelli sulle colline modenesi e reggiane a difesa dei territori canossiani e dei relativi collegamenti viari.

All’inizio del Trecento, Montegibbio fu occupato dai nobili guelfi Della Rosa, signori di Sassuolo, che utilizzarono il castello per difendere il proprio feudo. Per questo, nel 1321, furono costruite nuove mura e scavate profonde fosse. Dall’inizio del XV secolo gli Este consolidarono definitivamente il loro dominio anche su Montegibbio che, come comune autonomo, fu compreso nella podesteria di Sassuolo.

Assieme a Sassuolo, Montegibbio fu dunque ceduto a Giberto Pio di Savoia nel 1499, ma già nel 1501, a seguito di un terremoto, il castello fu gravemente danneggiato e quasi completamente abbandonato. Ancora in rovina, a seguito della morte di Marco III Pio di Savoia nel 1599, nel 1609 ritornò possedimento estense che, nel 1636, lo cedette ai Boschetti, nobili di Modena, dopo aver elevato il territorio al titolo di marchesato. Fu il marchese Girolamo Boschetti, alcuni anni dopo, a ricostruire il castello sui ruderi delle precedenti fortificazioni, erigendo il palazzo marchionale “sopra un colle delizioso e praticabile anche in carrozza, con circa venti camere”, come indicato in un documento dell’epoca. In questa occasione fu aperto un nuovo e più ampio portale di accesso alla corte, tamponando quello medievale, in arenaria, sul cui stipite sinistro si trova ancora una medievale figura apotropaica.

Nel 1676, il castello tornò alla Camera Ducale estense che, nel 1696, lo cedette al marchese Ottavio Spolverini di Verona. In quest’epoca il complesso è descritto come “un Palazzo grande posto e situato entro il recinto delle muraglie del Castello di Montezibio coi suoi uscii e finestre con l’invetriate adesso circondate da un Giardino, che continua intorno a detto castello”. Venuta a mancare la discendenza diretta, nel 1762 tornò alla Camera Ducale e, dal 1767 al 1797, anno in cui furono aboliti i feudi, appartenne a Luigi Canonici, nobile ferrarese, a cui fu conferito il titolo di marchese di Montegibbio.

Divenuto proprietà della famiglia Nanni nel corso della prima metà dell’Ottocento, sotto ai quali fu abbassata di quota l’antica torre, passò nel 1851 alla ricca famiglia Borsari di Finale Emilia, che lo destinò a residenza di villeggiatura. Proprio ai Borsari, tra il 1851 e il 1872, si deve l’ultimo cospicuo intervento edilizio che tuttora caratterizza il complesso: l’ampliamento e la sopraelevazione del palazzo marchionale, la riqualificazione degli interni, arredati e decorati in un sontuoso stile eclettico, e l’edificazione di nuovi edifici di servizio. Passato ai Giovanardi di Montegibbio nel 1971, fu acquisito dal Comune di Sassuolo.

Il parco di Montegibbio 

Il Castello di Montegibbio è abbracciato da un parco all’inglese di circa 30 ettari che ospita diversi alberi secolari, come querce, frassini, castagni e noccioli. È possibile passeggiare e percorrere completamente l’anello che circonda il castello. E vi assicuro che è una rilassante e piacevole passeggiata nel verde!

All’interno del parco è stata allestita una piccola area giochi per i bambini e ci sono panchine e tavoli in diversi punti, quindi ci si può attrezzare per un pranzo al sacco immersi nella natura e la storia: i pranzi migliori!

La corte e il parco sono sempre accessibili e visitabili autonomamente. Invece per visitare gli interni del Palazzo Marchionale è possibile contattare l’associazione Boschetti Alberti tramite il seguente link: www.castellodimontegibbio.com/visite

Oppure potete contattare direttamente me e vi organizzerò un piacevole pomeriggio alla scoperta di Montegibbio!

Nelle sere d’estate si organizzano cene all’aperto nella corte con piatti tipici della tradizione modenese in un’atmosfera molto romantica.

E a proposito di buon cibo, a Montegibbio vi consiglio di visitare anche l’acetaia dove si produce l’aceto balsamico tradizionale di Modena, pregiato prodotto di indiscussa qualità, frutto di una lunga e paziente lavorazione che richiede almeno 12 anni. In questo articolo vi parlo dell’azienda agricola Bertoni, che si trova a pochi passi dal castello di Montegibbio, in cui si produce l’aceto balsamico tradizionale di Modena, oltre a tante altre delizie.

Altri borghi da visitare in Emilia

Le mie colleghe del progetto Viaggi.cibo.Emilia ci faranno scoprire altri borghi incantevoli! Cominciando dalla provincia di Ferrara, Chiara ci parlerà di 5 borghi ed altrettante sagre e manifestazioni.

Libera ci porterà alla scoperta di Grizzana Morandi, in provincia di Bologna. Mentre Giulia ci farà conoscere San Giovanni in Persiceto.

Giovanna ci presenta Busana nel Ventasso e Quattrocastella, in provincia di Reggio Emilia.

Aura, guida ambientale escursionistica di Parma, ci porterà all’avventura tra Torrechiara e Bardi, passando da Sissa e Trecasali.

Infine la nostra new entry Barbara, esperta di undertourism, ci svelerà alcuni borghi meno conosciuti in provincia di Piacenza.

Quindi avete tanti consigli per i prossimi weekend se volete esplorare l’Emilia, sia a livello storico ed artistico, sia a livello di prelibatezze culinarie! Come sempre vi invitiamo a seguirci anche su Instagram e ad usare #viaggiciboemilia se accoglierete uno dei nostri suggerimenti.

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