La Torta Barozzi: dolce storico di Vignola

La Torta Barozzi: dolce storico di Vignola

Sapete che Vignola è la città natale di un grande architetto del passato? Si tratta di Jacopo Barozzi, conosciuto come “Il Vignola”, l’architetto più noto e più rappresentativo del tardo Rinascimento. Nacque a Vignola nel 1507 e fu attivo soprattutto a Roma e nel Lazio, ma nella sua città natale ha lasciato un monumento di grandissimo valore: la famosa scala a chiocciola che si trova nel Palazzo Boncompagni, definita in termini tecnici “scala elicoidale autoportante”.

La scala è alta 12,33 metri con 106 gradini e la sua particolarità consiste nell’assenza di strutture portanti che ne sostengano il peso, come fosse capace di sostenersi da sola e per questo ha preso il nome di scala autoportante. La pianta ha una forma elicoidale simile per molte caratteristiche a quella circolare, ma il suo sviluppo lungo una spirale armoniosa lungo cinque piani la rende unica.
Com’è stato possibile realizzarla? Per evitare che il centro della struttura si appesantisse, il Barozzi ha modificato l’inclinazione della scala lungo la sua lunghezza. Non solo, grazie a questa arguta intuizione, ha potuto creare un effetto ottico capace di far sembrare la scala più lungo e alta di quanto non sia realmente. Infatti la sezione trasversale del soffitto, grazie alla sua inclinazione, aumenta l’effetto vorticoso della struttura elicoidale.

Ma cosa c’entra tutto questo con la Torta Barozzi? Dovete sapere che il pasticcere Eugenio Gollini decise di dedicare la sua “torta nera” al celebre architetto Jacopo Barozzi in occasione dei festeggiamenti del quarto centenario dalla nascita dell’illustre concittadino, nel 1907.

Alla fine del 1800 Eugenio Gollini creò una mattonella nera dal profumo inconfondibile: alcuni degli ingredienti sono mandorle, arachidi e cioccolato fondente, ma la ricetta è segreta. Ebbene sì, la vera Torta Barozzi viene prodotta ancora oggi secondo la ricetta originale custodita nel piccolo laboratorio di famiglia nel cuore di Vignola, solo con ingredienti di prima qualità senza coloranti né conservanti, esattamente come la faceva nonno Eugenio all’inizio del secolo scorso. Ovviamente oggi tutti gli ingredienti devono essere bene in evidenza in ogni confezione, ma il metodo, il procedimento rimane un segreto.

La pasticceria Gollini si trova nel cuore del centro storico di Vignola, a pochi passi dalla Rocca e dal Palazzo Boncompagni, sotto i portici di Piazza Garibaldi, e conserva l’eredità di un luogo d’altri tempi e un’accogliente atmosfera emiliana. In vetrina sono esposti vari formati del dolce storico, da sempre fiore all’occhiello della pasticceria.

Le Barozzine, piccole porzioni di torta da 100 gr ciascuna, vengono avvolte nella carta stagnola e decorate con carta velina dai colori vivaci, come potete vedere nella foto di copertina ( www.tortabarozzi.it ) insieme alla scatole con le riproduzioni di foto antiche di Vignola in cui vengono raffigurati i portici del centro storico o la Rocca.

La Rocca di Vignola si raggiunge, partendo dalla pasticceria Gollini, attraversando la Torre dell’orologio, che rappresentava l’ingresso della città medievale. Sono ancora ben visibili il passaggio pedonale e il passaggio per le carrozze, ma è stato rimosso l’antico ponte levatoio che proteggeva la città.

Da piazza dei Contrari si possono ammirare le torri e le mura della Rocca, nonché il bellissimo ingresso finemente decorato. La torre più antica, la Nonantolana, è la più interna, quindi poco visibile dall’esterno, e risale al X secolo. Le altre due torri sono quella delle donne e quella del pennello.

Nel 1401 il nobile ferrarese Uguccione dei Contrari ricevette in dono da parte del signore di Ferrara Niccolò III d’Este il feudo di Vignola. Nei venti anni successivi la rocca mutò profondamente la propria destinazione trasformandosi da costruzione esclusivamente militare in sontuosa dimora della famiglia Contrari, che disponeva di elevate ricchezze. Pensate che non solo gli interni sono finemente decorati, ma originariamente anche l’esterno lo era. Qualche traccia di colore resta leggermente visibile nelle torri, ma per riportare alla luce gli antichi decori è stato creato un progetto noto come “Sogno o son d’Este” che, grazie a dei proiettori sulle mura, ci mostra come poteva essere in passato la Rocca.

Sperando di gustare presto la Torta Barozzi ammirando la bella Rocca di Vignola, vi invito a viaggiare nel resto dell’Emilia leggendo gli articoli delle mie colleghe:

Giulia ci parlerà della patata di Bologna, un prodotto tutelato e riconosciuto come un’eccellenza del territorio con la denominazione D.O.P. dal 2010;

Alice ci porterà a Borgo Val di Taro sull’Appennino tosco-emiliano per presentarci un dolcetto che richiama il sentimento più nobile e canzonato: l’amor;

Giovanna ci farà conoscere Cristina e Silvia Crotti, sorelle fondatrici dell’azienda “Borgo Balsamico” e produttrici di aceto balsamico di Reggio Emilia.

Mi raccomando: continuate ad usare l’hashtag #viaggiciboemilia nelle vostre stories o i vostri post su Instagram quando parlate dei prodotti tipici emiliani.

Al prossimo appuntamento!

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