Avete un luogo che vi fa battere il cuore? Chi mi segue da un po’ sa che adoro il territorio di Castelvetro di Modena: piazza Roma con la pavimentazione a scacchiera e la torre dell’orologio insieme alle antiche mura rendono questo borgo davvero favoloso. Non a caso uno tra i più belli in Italia. Ma ciò che amo di più sono le colline di Castelvetro ed in particolare uno scorcio che ogni volta mi toglie il fiato: il Castello di Levizzano Rangone incorniciato dai vigneti e visto dalla strada (da via Sapiana).
La mia stagione preferita è l’autunno, principalmente per i colori caldi e seducenti delle foglie. E il sole regala ancora giornate piacevoli, ma non troppo calde, con la temperatura ideale per passeggiare nella natura. Avete mai fatto una passeggiata tra i vigneti rossi nei mesi di settembre / ottobre? C’è da perdere la testa per tanta bellezza! E a Levizzano io impazzisco ogni volta…
Ogni tanto vado anche da sola a fare una passeggiata tra i vigneti di Levizzano per ammirare il paesaggio, i colori, la Torre Matildica e scatto milioni di foto, ogni volta incantata come se vedessi tutto questo per la prima volta! Capita anche a voi nel vostro luogo del cuore?
Un po’ di storia
Il toponimo ha origini latine derivando quasi certamente da “Laevicius”, che doveva essere il nome del proprietario di un podere qui ubicato detto “Laevicianus”. Questo ci fa ritenere che il luogo fosse già abitato in epoca romana. Anzi, dai reperti archeologici della zona si può affermare che ci fosse un insediamento etrusco in questa zona, precedente a quello romano naturalmente. Il primo documento dove appare il nome Levizzano appartiene all’Abbazia di Nonantola e risale all’anno 890 in cui si cita una certa Garbuga “loco qui dicitur Livicianus”, probabilmente un sito fortificato per far trovare riparo alle popolazioni della zona dalle scorribande degli Ungari. Nel 1038 il Vescovo di Modena cedette Levizzano al Marchese Bonifacio di Toscana, padre della celebre Contessa Matilde di Canossa, a cui è riferito il nome del mastio: la Torre Matildica.
Si può supporre che, in origine, Levizzano fosse un luogo fortificato di modeste dimensioni, più che altro una torre di vedetta che andò via via ingrandendosi fino a diventare un borgo recintato da mura ai piedi di un castello. Fino alla fine del XII secolo borgo e castello appartenevano alla facoltosa famiglia dei Levizzani, che li aveva ricevuti in feudo dalla Chiesa modenese. Il castello fu poi dei Bonaccolsi e ancora dei Levizzani fino a quando nel 1342 fu venduto a Guglielmo e Gherardo Rangone. Questa potente famiglia di feudatari, all’epoca già titolari del marchesato di Castelvetro, aggiunse il proprio casato al nome del paese, che divenne così Levizzano Rangone.
Con il terremoto del 1501 il castello subì gravi danni e i lavori di restauro tardarono ad arrivare, infatti vennero effettuati un secolo dopo, in quanto i Rangone decisero di dare la priorità nella ricostruzione a Castelvetro, il luogo in cui dimoravano. L’ala sud ovest del castello venne consolidata solo verso la fine dell’Ottocento! All’inizio del Novecento la struttura fu sede di una scuola elementare e nel 1979 cambiò ancora destinazione d’uso divenendo sede della “Casa dei Lambruschi”, un’enoteca comunale in cui si poteva degustare il Lambrusco Grasparossa prodotto nella zona.
Il Museo Rosso Graspa
A proposito di Grasparossa, nel 2019 è stato inaugurato il museo Rosso Graspa, un museo del vino dedicato in particolare alla società rurale tra le due guerre mondiali. Vi si accede dalla corte interna e si sviluppa su tutto il piano terra. Al suo interno si possono ammirare attrezzi agricoli usati un secolo fa e tante foto di contadini scattate dal fotografo Giuseppe Simonini. Riempie il cuore di gioia vedere tanti volti raggianti nonostante la fatica che si faceva a quel tempo per lavorare la terra senza le tecnologie che abbiamo oggi.
Dove mangiare a Levizzano Rangone
Dopo aver passeggiato tra i vigneti e aver visitato il museo dedicato al vino, bisogna sicuramente andare a tavola per assaggiare i prodotti tipici della zona! Io vi consiglio la genuina “Osteria del Garò” in via Celestino Cavedoni, ai piedi del castello. Se amate la carne, non potete perdervi la grigliata mista, accompagnata sempre da un bel bicchiere di Lambrusco Grasparossa prodotto nella zona. Io personalmente impazzisco per la polenta fritta con il guanciale e, quando è il periodo dell’anno adatto, i funghi fritti… sì, sono una che ci va giù pesante con il colesterolo! Ma una volta ogni tanto quando si va al ristorante… perchè no? Ovviamente potete gustare anche degli ottimi primi come i classici tortellini in brodo, la gramigna con la salsiccia e i super modenesi tortelloni “Vecchia Modena” conditi con pancetta, Parmigiano Reggiano e aceto balsamico tradizionale di Modena, l’oro nero prodotto nella zona.
Gli articoli delle mie compagne d’avventura
Parlare di ciò che ci sta più a cuore è un ottimo modo per conoscerci meglio. Proprio per questo io e le mie compagne d’avventura abbiamo deciso di scrivere un articolo sul luogo del cuore di ciascuna di noi, soprattutto per presentarvi meglio le new entry!
Partiamo da Chiara che ci mostrerà il suo luogo del cuore: un angolo verde molto suggestivo della sua Ferrara.
Continuiamo con Aura che ci svelerà il suo posto del cuore in provincia di Parma. Io lo so già! Vi do un indizio: Parmigianino… e no, non si mangia!
Libera , bolognese d’adozione da circa vent’anni, ci farà scoprire il suo luogo del cuore a Bologna: piazza Santo Stefano con la Basilica delle 7 chiese.
Dato che Bologna è immensa, abbiamo due blogger che se ne occupano. Giulia ci parlerà del suo luogo del cuore nel capoluogo dell’Emilia Romagna.
E concludiamo con Giovanna, una delle fondatrici del progetto Viaggi.cibo.Emilia, che ama la montagna e che ci parlerà della Pietra di Bismantova, in provincia di Reggio Emilia.
Non vedo l’ora di andare a leggere gli articoli delle mie colleghe! E voi? Se seguirete i nostri consigli e visiterete uno dei nostri luoghi del cuore, non dimenticate di condividere la vostra esperienza con noi su Instagram utilizzando #viaggiciboemilia .
Non ci sono mai stata! Sarebbe proprio l’ideale organizzare una domenica assieme!!!