Castelvetro di Modena: un favoloso borgo tra le colline modenesi
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Castelvetro di Modena: un favoloso borgo tra le colline modenesi

Il borgo di Castelvetro di Modena è sicuramente il mio preferito in Emilia. L’ho visitato per la prima volta nel giugno del 2009 con il ragazzo che di lì a poco sarebbe diventato mio marito. Ed è stato amore a prima vista! Non con Massimiliano, che già amavo da tempo, ma con Castelvetro! Infatti lo abbiamo scelto anche come luogo per le foto delle nozze.
Amo tantissimo questo borgo perchè offre degli scorci molto suggestivi e romantici. Inoltre è sede di tante iniziative molto interessanti, di cui vi parlerò presto nel dettaglio.
Ma ora vi racconto in breve alcuni punti salienti del glorioso passato di Castelvetro.
Partiamo col dire che Castelvetro si trova in provincia di Modena a 150 metri di altezza circa, adagiato su dolci colline con un panorama meraviglioso, di cui si può godere in Piazza Roma, dove si possono ammirare ancora porzioni delle antiche mura.

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Questa zona è sempre stata abitata sin dal paleolitico, come risulta dai diversi reperti archeologici, per la fertilità del terreno, che tutt’oggi dona prodotti di grande eccellenza, come l’uva utilizzata per produrre l’aceto balsamico tradizionale, il Lambrusco Grasparossa e tante altre specialità di cui vi parlerò nella sezione “tour enogastronomici”.
Verso il 150 a.C. le legioni romane portarono all’insediamento di un presidio militare nella zona collinare modenese: un castrum. Ecco perchè il nome di Castelvetro deriva da “castrum” (accampamento militare) e “vetus” (vecchio, antico).
I secoli burrascosi e guerreschi medioevali, costrinsero le popolazioni a costruire opere fortilizie seguendo la “fortificatio” del Castrum Romano.
Nel secolo XI passò ai Benedettini residenti a Nonantola e l’abate Rodolfo diede investitura a titolo di enfiteusi al Marchese Bonifacio di Toscana. Nel 1052 Bonifacio venne ucciso e la sua celebre figlia Contessa Matilde di Canossa ereditò il feudo di Castelvetro.
Dopo la morte di Matilde (1115) gli Abati di Nonantola accordarono l’investitura di Castelvetro a due illustri famiglie: i Beccafava e i Manfredi.
Pochi anni dopo, Castelvetro fu poi annesso al Comune di Modena e quando si accese la guerra tra Guelfi e Ghibellini, Castelvetro, come d’altronde Modena, si dimostrò di tendenza Ghibellina, favorevoli cioè all’imperatore germanico.
Sempre nel contesto tra Guelfi (favorevoli al Papa) e Ghibellini, avvenne che il Pontefice, nel 1330 a nome della Chiesa, a titolo di feudo, concedette Castelvetro a Jacopino Rangone, uno dei costanti seguaci del Partito pontificio e poi in seguito sempre alla stessa famiglia dei Rangoni, che amministrò il luogo fino alla formazione del Regno d’Italia.
Nel 1501, 5 Giugno, ci fu un tremendo terremoto. I Rangoni si misero subito al lavoro per ricostruire il Castello, tanto che già nel 1564 presso l’attuale corte in Castello, soggiornò lo scrittore Torquato Tasso, come testimonia la lapide all’entrata di Palazzo Rangoni, e anche Carlo Sigonio. Torquato Tasso fu ospite del nobile Fulvio Rangoni, Signore del Castello, e per ricordare questo avvenimento si svolgono a Castelvetro nella piazza medioevale, le rievocazioni storiche in costumi rinascimentali, con feste, danze, pranzi, dame e cavalieri, soldati e paggi, tutti riccamente vestiti in costumi cinquecenteschi che vengono esposti presso la mostra a Casa Barani “Fili d’oro a Palazzo”.
Come spicca in tutte le foto di Castelvetro, la famosa piazza Roma ha una pavimentazione a damier che è stata creata in stile medievale negli anni ’30 del secolo scorso ed oggi viene utilizzata per lo spettacolo della Dama Vivente che viene organizzata generalmente a metà settembre.
Potete trovare tutte le informazioni necessarie sul sito visitcastelvetro.it oppure contattatemi se volete visitare insieme a me questo splendido borgo.

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