Sapete che esiste un vero e proprio albo delle botteghe e dei mercati storici? Il Comune di Modena, come in altri Comuni della regione Emilia Romagna, ha individuato le botteghe storiche della città iscrivendole in un apposito Albo Comunale: sono attività di commercio e artigianato che si svolgono da più di 50 anni nello stesso locale e hanno mantenuto insegne e arredi originari o sono comunque significative per la tradizione e la cultura modenese. Sono anche caffè e osterie dove, in un ambiente semplice e familiare è possibile gustare ancora i piatti tipici della tradizionale cucina modenese. Per quanto riguarda i mercati storici di Modena una menzione speciale va al mercato coperto Albinelli che da quasi 60 anni anima il centro cittadino.
Le botteghe e i mercati storici iscritti all‘Albo, custodi di cultura, valori e tradizioni modenesi, sono un patrimonio e una risorsa preziosa per la città che il Comune di Modena intende tutelare e valorizzare. La targa di riconoscimento rappresenta il segno distintivo di appartenenza all‘Albo e un formale ringraziamento per tanti anni di lavoro al servizio della cittadinanza.
Le botteghe storiche e i mercati storici contribuiscono in maniera significativa a definire l’identità di un territorio e le sue tradizioni, rappresentano quindi un patrimonio prezioso, da conoscere, tutelare e salvaguardare.
Per il progetto Viaggi.Cibo.Emilia ho deciso di parlarvi dell’antica pasticceria San Biagio sulla via Emilia centro, a pochi passi da corso Canalgrande e il teatro comunale Pavarotti.
Il piccolo negozio dove si svolge l’attività dell’Antica Pasticceria San Biagio all’inizio del 1900 era gestito dalla famiglia Allegretti che per circa 40 anni ha gestito con successo l’attività.
Poi, nell’immediato secondo dopoguerra, il cavaliere Bruno Barbieri che nel 1912 era entrato come garzone alle dipendenze degli Allegretti, ha rilevato la pasticceria diventandone il proprietario. Nel corso degli anni il cavaliere Barbieri, spinto dalla sua grande curiosità e aiutato dai nipoti, ha girato l’Italia e l’Europa alla ricerca di nuove prelibatezze.
Da queste esperienze sono nati i famosi Marrons Glacèes, il Krantz e la Torta Linzer, l’Apfelstrudel e la Torta delle Rose, quest’ultima di dannunziana memoria. Questi prodotti, insieme ai dolci tipici modenesi quali gli Amaretti di San Geminiano e il Bensone rappresentano il fiore all’occhiello dei prodotti dell’azienda.
Gli Amaretti di San Geminiano sono prodotti con un impasto di mandorle dolci, una piccola quantità di mandorle amare ed albume d’uovo, secondo la tradizionale ricetta modenese.
Il Bensone (“Bensòun” in dialetto) è uno dei più classici e antichi dolci di Modena che si può mangiare a merenda, magari accompagnato da una tazza di tè, oppure a fine pasto inzuppato in un bicchiere di vino Lambrusco Grasparossa.
La ricetta affonda le sue radici nella storia anche se non è chiaro quale sia l’origine del nome di questo dolce secco, semplice, ma gustosissimo. Secondo alcuni, era consuetudine che si portasse in chiesa il sabato santo oppure in altre feste religiose per farlo benedire e da qui avrebbe preso il suo nome: “pane di benedizione”, che poi nel dialetto è stato modificato in “bensone”.
La ricetta originale prevedeva l’utilizzo di farina, uova, burro, latte e miele (oggi sostituito con lo zucchero).
Oggi vengono proposte diverse varianti del Bensone e quindi lo troviamo con ripieno di marmellata, nutella o yogurt ma la ricetta autentica non contempla alcuna farcitura: è un dolce semplice, genuino e preparato con ingredienti poveri.
L’antica pasticceria San Biagio ha mantenuto l’atmosfera e la struttura degli inizi del ‘900 con arredo in legno e marmo rosa e scaffalature alle pareti ricolme di delizie in cui Giampiero Ronchi, nipote del cav. Barbieri, insieme alla moglie Iolanda e ai figli, continua la lunga tradizione di famiglia volta a commercializzare queste prelibatezze.
Il “sig. Piero”, così affettuosamente chiamato dai clienti, è legato alle tradizioni della sua terra e appassionato dei prodotti tipici modenesi. Nel corso degli anni ha frequentato annualmente gli incontri per gli assaggi indetti dal Consorzio dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e ha selezionato per la sua clientela i migliori aceti prodotti dalle aziende locali.
Ancora oggi, come tanti anni fa, l’antica pasticceria San Biagio rimane uno dei luoghi più frequentati e apprezzati della città e una tappa per i turisti che vogliono gustare le prelibatezze modenesi e magari acquistare qualche prodotto da portare a casa come souvenir.
Anche le mie compagne di avventura hanno delle botteghe tipiche delle loro città da farvi conoscere:
Giulia vi porterà alla scoperta della salumeria di Bruno e Franco a Bologna;
Giovanna parlerà del Forno Stria di Reggio Emilia ed in particolare del pane bio di pasta madre;
Alice vi delizierà con la storia della cioccolateria Banchini di Parma.
E voi conoscete e frequentate delle botteghe storiche nelle vostre città? Fatemi sapere, i vostri commenti sono preziosi! E non dimenticate di utilizzare #viaggiciboemilia quando condividete i vostri scatti a tema culinario su Instagram.
(Foto prese dal sito www.pasticceriasanbiagio.it)